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Tutti le parole del testo in grassetto sono preposizioni semplici e articolate.

Fine settimana a Bologna con Pietro! Ecco il resoconto:
Partenza da Roma in treno alle 9:30. Bologna si raggiunge in due ore circa e a mezzogiorno eravamo già arrivati. Faceva freddo, ma noi preferiamo viaggiare in inverno che in estate. D’inverno, e soprattutto a gennaio, Bologna è molto affascinante. In agosto, invece, si soffre molto il caldo.
Primo giorno: venerdì pomeriggio - Giro a piedi in centro a Bologna
Abbiamo camminato moltissimo! Siamo arrivati al parco dell’Orto Botanico e ci siamo seduti su una panchina, ma faceva davvero molto freddo e così siamo andati a bere qualcosa di caldo in un’osteria tipica vicino alle Due Torri.
Secondo giorno: sabato - escursione a piedi al Santuario della Madonna di San Luca sul colle della Guardia.
Consiglio questa escursione a tutti!
Tra Porta Saragozza, dove inizia il cammino, e il Santuario ci sono circa 4 chilometri. Si passa per la porta, si arriva all’arco del Monacello e qui inizia il porticato più lungo del mondo: circa due chilometri. Infatti i portici di Bologna sono famosissimi! Il cammino si svolge tutto sotto a un porticato: oltre 600 portici! La costruzione è iniziata nel 1674. Via via che si sale la vista dei colli è magnifica. Ho usato il telefono di Pietro per fare alcune foto, il mio era scarico!
Siamo tornati a Piazza Maggiore in centro con il trenino e abbiamo pranzato in un’osteria in una stradina dietro al duomo. Di pomeriggio ci siamo riposati e di sera siamo andati a un concerto d’organo in chiesa.
Terzo e ultimo giorno: domenica - Mercato antiquario di Via Santo Stefano
Nella piazza di fronte alla Basilica di Santo Stefano e nelle strade vicine espongono oggetti di piccolo antiquariato, modernariato e collezionismo. Io ho comprato un pendente smaltato a mia sorella Irene; Pietro, che da ragazzo (e da adulto!) amava leggere fumetti, ha scovato, tra libri usati, in una bancarella, un numero rarissimo di Dylan Dog. Ha speso una fortuna, ma era entusiasta!
Lunedì
Sono a Roma in ufficio. Ma Pietro e io siamo pronti per ripartire e per scoprire altri tesori italiani. Suggerimenti?
Le preposizioni
Le preposizioni sono parole che collegano due o più elementi all’interno di una frase. Si possono trovare davanti a un nome, a un pronome, a un avverbio, a un verbo all’infinito.
In italiano, le preposizioni si dividono in semplici e articolate.

Le preposizioni semplici
Le preposizioni semplici sono parti invariabili del discorso, formate da una sola parola.
In italiano le preposizioni semplici sono:

Hanno queste funzioni principali:
di
• possesso → Ho usato il telefono di Pietro.
• specificazione → I portici di Bologna sono famosissimi!
a
•luogo → Sono a Roma.
• termine di un’azione → Ho comprato un pendente smaltato a mia sorella Irene.
da
• luogo → Partenza da Roma.
• tempo → Da ragazzo (e da adulto!) amava leggere fumetti.
in
• luogo → Sono in ufficio.
• tempo → Preferiamo viaggiare in inverno.
con
• compagnia → Fine settimana a Bologna con Pietro!
su
• posizione → Ci siamo seduti su una panchina.
per
• fine → Pietro e io siamo pronti per ripartire e per scoprire altri tesori italiani.
tra / fra
(hanno lo stesso significato)
• posizione → Pietro ha scovato, tra libri usati, un numero rarissimo di Dylan Dog.
• posizione → Tra Porta Saragozza e il Santuario.

Le preposizioni articolate
Quando si trovano davanti a un articolo determinativo, le preposizioni semplici di, a, da, in e su si uniscono all’articolo in una sola parola e formano le cosiddette preposizioni articolate in questo modo:

Le preposizioni articolate seguono le stesse regole dell’articolo determinativo: sono variabili e concordano in genere e numero con il nome a cui si riferiscono.
Le preposizioni con, per, tra e fra non si uniscono all’articolo determinativo e restano separate.

La funzione delle preposizioni
In italiano le preposizioni completano e possono cambiare il significato di una frase, chiarendo la relazione tra persone, cose, azioni, luoghi.
Classifichiamo le preposizioni in base alla funzione che svolgono.
Di seguito le funzioni delle preposizioni di spazio e di tempo.

Le preposizioni di spazio
Le preposizioni di spazio permettono di indicare la provenienza, la posizione e la direzione rispetto a un luogo. Per questa funzione, si usano le preposizioni a, di, in, da, su, tra/fra.
Per indicare la provenienza e la posizione
Da dove vieni? Di dove sei?
Per indicare la provenienza da un luogo, si usano le preposizioni da e di:
• vengo da + (art.) + nome di città o isola, regione, stato, Paese;
Vengo da Perugia.
Il nuovo collega viene dalla Sicilia.
Vengo dal Colorado.
Venite dal Perù.
• sono di + nome di città;
Io e Giuliana siamo di Benevento.
Dove abiti? Dove vivi?
Per indicare il luogo in cui si vive, si usano le preposizioni a e in:
• abito in + Paese, Stato, Regione (nome singolare);
Abito in Messico.
Emilio abita in Colorado.
Abitiamo in Piemonte.
• abito in + art. + Paese, Stato, Regione (nomi plurali, o nome singolare seguito da aggettivo);
Abito negli Stati Uniti.
Vivo nelle Marche.
La mia casa si trova nell’Italia centrale.
• abito a + (art.) + nome di città o isola.
Abito a Salerno.
Abito a Pantelleria.
Abito all’Isola d’Elba.
Per indicare la direzione e la posizione
Dove vai? Dove sei?
Per indicare il luogo in cui si va o si sta, si usano le preposizioni a, in:
• a + nome di città;
Sabrina va a Genova.
Sono a Brescia durante il weekend.
• a + casa / a + (art.) + nomi di luoghi pubblici - a scuola, a teatro, al cinema, al ristorante, al bar, al parco, all’ospedale, alla stazione, all’università;
Andiamo insieme al cinema?
Sono a teatro per vedere un musical.
• a + art + alcuni nomi di luoghi extraurbani - al mare, al lago;
Oggi Giulia è al mare.
• a + infinito;
Vado a fare una passeggiata.
Sono a fare la spesa.
• in + (art.) + nomi di luoghi urbani - in centro, in periferia, in banca, in albergo, in hotel, in ufficio, in piscina, in palestra, in biblioteca, in stazione, in ospedale; + nomi di luoghi domestici - in casa, in camera, in cucina; + nomi dei luoghi di lavoro in -ia - in sartoria, in frutteria, in panetteria, in salumeria ecc.;
Vado in centro per fare acquisti.
Leo è in camera a studiare.
Lavoro nell’ufficio postale del mio paese.
Io e Samuele siamo in pizzeria.
• in + nomi di luoghi extraurbani - in campagna, in collina, in pianura, in montagna, in spiaggia.
Andiamo in campagna quasi ogni sabato.
Da chi vai? Da chi stai?
Per indicare la persona da cui si va o si sta, si usa la preposizione da:
• da + (art.) + nome proprio o comune di persona o pronome personale;
Vado da Matteo, mi trovi lì.
Sono dagli zii, ti richiamo dopo.
Simona e Gianni mi hanno invitato a cena da loro.
• da + (art.) + nomi di professione - dal medico, dall’avvocato, dal panettiere.
Sono dal medico per un controllo.
Prima di tornare a casa vado dal panettiere.
Professioni e luoghi di lavoro
Con i nomi delle professioni o mestieri e i luoghi di lavoro in -ia si ha una corrispondenza:
• vado / sono
dal sarto → in sartoria
dal calzolaio → in calzoleria
dal carrozziere → in carrozzeria
dal panettiere → in panetteria
dal tabaccaio → in tabaccheria
dall’edicolante / dal giornalaio - in / all’edicola
dal meccanico - in officina
Altre funzioni delle preposizioni di spazio
Per indicare la posizione in uno spazio
Per indicare la posizione esatta in uno spazio si usano le preposizioni su, tra/fra e per:
• su (sopra) + (art.) + nome;
Mi siedo su uno sgabello.
Ti lascio il libro sul banco.
• tra/fra (in mezzo) + nome;
La casa è tra le montagne.
La panchina è tra gli alberi.
• per + nome.
Sono seduto per terra. - ma anche a terra.
I bambini giocano per strada. - ma anche in strada.
Per indicare la distanza tra gli spazi
Per indicare la distanza tra un posto e l’altro o la distanza che manca per arrivare in un posto si usano le preposizioni tra/fra e a:
• tra/fra + nome di luogo … e + nome di luogo;
Quanta distanza c’è tra Roma e Bologna?
• a/tra/fra + distanza espressa in unità di misura.
Fra 10 chilometri c’è un autogrill.
A 2 chilometri da qui c’è il porto.
Per indicare lo spazio che si attraversa
Per indicare lo spazio che si attraversa per raggiungere un posto si usa la preposizione per:
• per + nome dello spazio.
La preposizione per è solitamente seguita dal verbo passare che esprime il passaggio attraverso uno spazio.
Sono passata per il parco. = Sono passata attraverso il parco.
Mezzi di trasporto
Con i mezzi di trasporto si usano le preposizioni in, su e con:
• in + mezzo di trasporto / con + art. + mezzo di trasporto - in/con la macchina, in/con la moto, in/con la bicicletta, in/con l’autobus, in/con il treno, in/con l’aereo, in/con la metropolitana, in/con la barca;
Sono arrivato in/con il treno.
Andiamo in/con l’aereo.
⚠️ Attenzione: con le parole cavallo e piedi si usa la preposizione a nelle espressioni a cavallo, a piedi.
Vado spesso a cavallo nel weekend.
Vengo a casa tua a piedi.
⚠️ Attenzione: sono in piedi indica che sono in posizione eretta; sono a piedi indica che non ho un mezzo di trasporto.
• in + mezzo di trasporto - in autobus, treno, tram, metro, aereo.
Sono in macchina, non posso parlare al telefono.
I verbi entrare, uscire, salire, scendere, passare
I verbi entrare e salire che descrivono un movimento verso l’interno di un luogo o ambiente sono seguiti in generale dalle preposizioni in e a. I verbi come uscire e scendere che indicano un movimento dall’interno verso l’esterno di un luogo o ambiente sono generalmente seguiti dalla preposizione da. Il verbo passare quando indica una sosta breve in un luogo all’interno di un tragitto più ampio è generalmente seguito dalla preposizione da:
Entro in ufficio solo adesso.
Salgo a/in casa e prendo l’ombrello.
Esco da scuola di corsa. Sono in ritardo per la cena!
Scendo dall’autobus alla prossima fermata.
Lascio l’ufficio e passo da casa mentre vado in palestra.
Espressioni di luogo
La preposizione a segue spesso gli avverbi vicino, accanto, davanti, dietro nelle espressioni di luogo vicino a, accanto a, davanti a, dietro a, sopra a, sotto a:
Il centro commerciale è vicino a casa mia.
Il museo comunale si trova accanto alla biblioteca.
La farmacia è proprio davanti al mio condominio.
Dietro alla stazione c’è una scuola di teatro.
Abito sopra al negozio di abbigliamento.
Lo scatolone è sotto al letto.

Le preposizioni di tempo
Le preposizioni di tempo permettono di indicare il momento in cui si svolge un’azione o la sua durata. Per questa funzione, si usano le preposizioni a, in, di, da, fra/tra, per.
Per indicare il momento preciso di un’azione
Per indicare il momento preciso in cui avviene o deve avvenire un’azione si usano le preposizioni a, in, di, per:
• in + art. + data;
Marzia è nata nel 1990.
Nel 2018 sono stato in Bulgaria.
• a + nomi delle festività principali dell’anno;
A Natale sto in famiglia.
A Pasqua si mangiano le uova di cioccolato.
• in / a + stagione, mese;
In estate viene a trovarmi Giacomo!
A / In primavera vado via dall’Italia.
A marzo comincia la Primavera.
• di + giorno della settimana o parti della giornata;
Il parrucchiere è chiuso di lunedì.
Spesso faccio una corsa di sera.
• per + orario;
Arrivo a casa per le 8.
Con i nomi dei mesi si può utilizzare sia la preposizione in sia la preposizione a.
Con i nomi delle stagioni si può utilizzare sia la preposizione a sia la preposizione di: d’estate/in estate, d’autunno/in autunno, d’inverno/in inverno. Con la stagione della primavera, invece, si può usare sia la preposizione a sia la preposizione in: a primavera/in primavera.
Per indicare l’inizio e la fine di un’azione
Per indicare un’azione che ha un inizio e una fine o che è iniziata e finita nel tempo si usano le preposizioni da … a…, tra/fra…e…:
• da + (art.) + indicazione temporale/orario + a + (art.) + indicazione temporale/orario - per azioni che si svolgono per tutta la durata indicata;
Oggi Luca è impegnato da mattina a sera.
Lo studio è aperto dalle 5 alle 8.
Quel ristorante è aperto da mezzogiorno a mezzanotte.
• tra + indicazione temporale, orario + e + indicazione temporale, orario - per azioni che si svolgono nell’intervallo di tempo indicato.
Vengo da te tra le 8 e le 9.
Per indicare la quantità di tempo
Per indicare per quanto tempo si svolge o si è svolta un’azione si usano le preposizioni da, in, per e tra:
• da + indicazione temporale - per indicare da quanto tempo avviene un’azione che è ancora in corso;
Vivo in Irlanda da cinque anni.
Sono in call dalle nove di questa mattina.
• in + indicazione temporale - per indicare la durata di un’azione;
Fabio arriva al lavoro in mezz’ora.
• per + indicazione temporale - per indicare la durata di un’azione iniziata e finita in un tempo determinato;
Ho studiato italiano per cinque mesi.
Ieri mi sono allenato per due ore.
• tra + indicazione temporale - per indicare la quantità di tempo in cui deve avvenire un’azione.
Arrivo da te tra un’ora.
Per indicare i periodi della vita
Per indicare l’età esatta o il periodo della vita in cui si è svolta un’azione si usano le preposizioni a e da:
• a + età esatta;
Ho imparato a nuotare a 5 anni.
Ho iniziato a suonare la chitarra a 10 anni.
⚠️ Per indicare l’età di una persona a volte si usa la preposizione di seguita dall’età: es. Luigi è un uomo di cinquant’anni.
• da + periodo della vita - da giovane, da vecchio/a, da piccolo/a, da grande.
Da ragazzo ho abitato a Trieste.
Da giovane Marianna ascoltava musica rap.
Per indicare l’orario di un’azione
Per indicare l’orario esatto in cui avviene o deve avvenire un’azione si usa la preposizione a in questo modo:
• a + (art.) + orario.
Oggi abbiamo un appuntamento a mezzogiorno.
Mi sveglio tutti i giorni alle 7.

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