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Tutte le parole del testo in grassetto sono pronomi.

Pianificazioni di viaggio…
Marina: Andiamo due giorni a Lecce per il tuo compleanno? Io non l’ho mai vista, e tu?
Stefano: Sì, qualche anno fa, ma mi fa piacere visitarla di nuovo con te!
Marina: Che caro! Facciamo così: tu che hai già visto Lecce pensi all’itinerario, io mi occupo di prenotare il treno.
Stefano: D’accordo. Ti propongo questo: la Basilica di Santa Croce, il Duomo e la piazza…poi l’Anfiteatro Romano e Piazza Sant’Oronzo…
Marina: Se ci svegliamo presto e prendiamo il treno delle 7, abbiamo tempo per goderci tutta la giornata a Lecce e girarla in lungo e largo.
Stefano: Alle 7?! Così presto… Povero me!
Marina: Dai! Ti puoi addormentare in treno e ti prometto che non cammineremo tutto il giorno. Allora, prendo i biglietti?
Stefano: Va bene, prendili!
Marina: Ho anche un libro sulla storia di Lecce. Lo porto! Ce lo ha regalato mia zia Agnese, te lo ricordi?
Stefano: Sì, me lo ricordo. Portalo!
Di ritorno a casa
Stefano: Allora cosa ti è piaciuto di più?
Marina: Senza dubbio la Basilica di Santa Croce. La descrivono tutti come un capolavoro del Barocco e in effetti quando l’ho vista mi ha lasciato senza fiato. La facciata decorata con sculture di angeli, animali e motivi floreali è splendida. Il rosone centrale sembra chiuso in un merletto e all’interno le decorazioni in pietra sono ricchissime. E poi la Piazza del Duomo, gli edifici che la circondano la rendono molto scenografica.
Stefano: Mi mandi le foto che hai fatto?
Marina: Certo te le mando subito. Guarda, ci sono anche quelle fatte al ristorante. Come si chiama il panino che mi hai consigliato?
Stefano: La puccia.
Marina: Guarda che buffa questa foto di te al caffè! Sembri distrutto!
Stefano: Certo! Mi hai fatto camminare tutto il giorno!
Marina: Il caffè leccese però ti è piaciuto molto. Te lo sei bevuto con piacere.
Stefano: Vero! Purtroppo a te non piace il latte di mandorle, non sai cosa ti sei persa!
Marina: Non importa. Sono proprio contenta di avere visitato Lecce, capisco perché l’hanno definita “la signora del Barocco”.
I pronomi italiani
In Italiano i pronomi svolgono diverse funzioni in relazione ai verbi e a seconda del loro ruolo all’interno della frase assumono forme differenti.
I pronomi si distinguono in pronomi semplici quali:
• pronomi personali soggetto;
• pronomi oggetto diretto o pronomi diretti;
• pronomi oggetto indiretto o pronomi indiretti;
• pronomi riflessivi.
Si hanno inoltre pronomi combinati ottenuti dall’unione all’interno di una frase di due pronomi differenti.

I pronomi personali soggetto
I pronomi personali soggetto sono:

I pronomi soggetto indicano chi compie l’azione del verbo. Il loro uso, sia in forma parlata sia in forma scritta è facoltativo. Quando sono presenti, generalmente precedono il verbo, ma nella maggior parte dei casi, il soggetto è espresso e chiarito dalla desinenza del verbo:
• (Noi) Viviamo in un appartamento in centro.
• Di solito (io) lavoro otto ore al giorno.
I pronomi personali soggetto sono esplicitamente utilizzati in questi casi:
• per dare particolare importanza al soggetto sia prima che dopo il verbo;
Lui non ha mai sciato.
Vieni anche tu a cena da Simona?
• per evidenziare una contrapposizione tra due o più persone.
Io sono italiano, lei è svedese.
Loro hanno finito di studiare, voi non avete ancora iniziato!
Nota: è possibile, sia nella lingua parlata più formale, sia nella lingua scritta, soprattutto meno recente, trovare i pronomi personali soggetto di terza persona singolare e plurale nelle forme egli, ella, esso, essa, essi, esse.

I pronomi diretti
I pronomi diretti sostituiscono l’oggetto diretto del verbo. Si usano con verbi che rispondono alle domande Chi?, Che cosa?
Hanno la funzione di complemento oggetto.
Concordano in genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale) con il nome che sostituiscono.
Generalmente precedono il verbo.
I pronomi diretti in italiano sono:

• i pronomi mi, ti, ci, vi sostituiscono una persona;
Sono davanti al cinema. Mi vedi?
Sì, ti vedo!
• i pronomi lo, la, li, le possono sostituire sia persone, sia cose, sia animali;
Chiami Egidio per favore?
Sì, lo chiamo tra poco. (lo = Egidio)
Vuoi la torta di noci?
Sì, la voglio. (la = la torta)
Devi portare il gatto dal veterinario?
Lo porto più tardi. (Lo = il gatto)
• i pronomi lo e la possono perdere la vocale e diventare l’ davanti alle parole che iniziano per vocale. I pronomi li e le, invece, non perdono la vocale finale;
Ascolti musica rock?
No, non l’ascolto mai.
Avvisi tu le tue sorelle, per favore?
Sì, le avviso io.
• il pronome lo può sostituire intere frasi;
Sai che Lorenzo ha vinto il concorso?
Sì, lo so. (lo = ha vinto il concorso)
• se un pronome diretto sostituisce due nomi di genere diverso, si usa il pronome li al maschile plurale;
Hai visto Marco e Marzia?
Sì, li ho visti ieri. (li = Marco e Marzia)
• per la forma di cortesia al singolare, si usa il pronome La sia per il maschile che per il femminile; per la forma di cortesia al plurale si usa Vi.
Signor Foci, La ringrazio per l’aiuto.
Signora Margherita, La chiamo domani.

La posizione dei pronomi diretti
Generalmente i pronomi diretti si trovano prima del verbo:
• nelle frasi affermative con i tempi semplici come il presente;
Mangio il cioccolato. → Lo mangio.
• nelle frasi negative, seguono non e precedono i verbi.
Vuoi una tisana allo zenzero?
No, non la voglio, grazie.
Quando c’è un verbo seguito da un infinito, i pronomi possono precedere i verbi o seguire l’infinito (l’infinito perde la vocale finale).
Ti vengo a trovare. ↔ Vengo a trovarti.
Non ti posso chiamare. ↔ Non posso chiamarti.
Si trovano dopo e uniti ai verbi nelle forme dell’imperativo diretto e nei modi indefiniti (infinito, participio, gerundio).
È uno spettacolo bellissimo! Guardalo!
Puoi imparare una poesia a memoria, ripetendola molte volte.
Si trovano dopo e uniti all’avverbio ecco:
Ecco Marilena! → Eccola!

I pronomi diretti con i tempi composti
Quando i pronomi diretti sono prima di un tempo composto come il passato prossimo il participio passato cambia in questo modo:
• con i pronomi diretti lo, la, li, le il participio passato concorda in genere e numero con il pronome diretto e termina con le vocali -o, -a, -i, -e:
Hai letto gli articoli che ti ho inviato?
No, non li ho ancora letti.
• davanti all’ausiliare avere, i pronomi lo e la solitamente diventano l’; i pronomi li e le non prendono l’apostrofo.
Questo orologio l’ho comprato un anno fa.
Giorgio ha invitato Antonia alla festa?
Sì, l’ha invitata.
Dove hai lasciato le chiavi?
Le ho lasciate sopra al tavolo.
• con i verbi modali, quando il pronome precede i verbi il participio concorda con il pronome; quando i pronomi si uniscono all’infinito, il participio rimane invariato.
Hai letto le note che ha scritto Giovanna?
No, non le ho potute leggere.
Sì, ho dovuto leggerle attentamente.
• con i pronomi diretti mi, ti, ci, vi la concordanza tra i pronomi diretti e il participio passato non è obbligatoria.
Abbiamo incontrato Gennaro e non ci ha salutati / non ci ha salutato.
Non vi ho visti! / Non vi ho visto!

I pronomi indiretti
I pronomi indiretti sostituiscono l’oggetto indiretto del verbo. Si usano con verbi che rispondono alla domanda A chi?
Hanno la funzione di complemento di termine.
Sostituiscono sia persone, sia animali.
Concordano in genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale) con il nome che sostituiscono.
Generalmente precedono il verbo.
I pronomi indiretti in italiano sono:

• i pronomi indiretti mi, ti, ci, vi sono uguali ai pronomi diretti; i pronomi indiretti gli e le non prendono mai l’apostrofo; il pronome plurale gli si usa sia al maschile sia al femminile;
Mi presti una penna? (Mi = a me)
Valentina non viene al cinema, questo film non le interessa. (le = a Valentina)
Avete risposto a Letizia e Angela?
Sì, gli abbiamo risposto. (gli = a Letizia e Angela)
• se un pronome indiretto sostituisce due nomi di genere diverso, si usa il pronome gli al maschile plurale;
Avete risposto a Letizia e Valerio?
Sì, gli abbiamo risposto. (gli = a Letizia e Valerio)
• per la forma di cortesia al singolare, si usa il pronome di terza persona Le sia per il maschile che per il femminile; per la forma di cortesia al plurale si usa Vi.
Signor Marchi, Le possono chiedere un’informazione?
Professoressa, Le scrivo domani.
Nota: è possibile, sia nella lingua parlata più formale, sia nella lingua scritta, utilizzare il pronome loro in forma di pronome indiretto di terza persona plurale posto dopo il verbo.
Ho detto loro di venire a casa nostra. → Gli ho detto di venire a casa nostra.
Loro posto dopo il verbo è usato anche nella forma di cortesia in contesto molto formale.
Signori, riservo Loro un posto in prima classe? → Signori, Vi riservo un posto in prima classe?
La posizione dei pronomi indiretti
Generalmente i pronomi indiretti si trovano prima del verbo:
• nelle frasi affermative con i tempi semplici come il presente;
Telefoni tu a Saverio?
Sì, gli telefono tra poco.
• nelle frasi negative, seguono non e precedono i verbi.
Vi piace la birra?
No, non ci piace.
Quando c’è un verbo seguito da un infinito, i pronomi possono precedere i verbi o seguire l’infinito (l’infinito perde la vocale finale).
Ti devo parlare. ↔ Devo parlarti.
Mi puoi prestare il tuo libro? ↔ Puoi prestarmi il tuo libro?
Si trovano dopo e uniti ai verbi nelle forme dell’imperativo diretto e nei modi indefiniti (infinito, participio, gerundio).
Parlagli!
Ti consiglio di darle ascolto, Luisa è molto preparata.
I pronomi indiretti con i tempi composti
Quando i pronomi indiretti si trovano con un tempo composto come il passato prossimo, il participio passato rimane invariato. I pronomi indiretti si trovano davanti all’ausiliare avere:
• Ho mandato un messaggio ad Alessio e gli ho scritto tutta la verità.
• Ho chiamato Elisa e le ho chiesto di tornare a casa.
• Beatrice mi ha chiesto gli appunti e le ho dovuto dare il mio quaderno.
↔ Beatrice mi ha chiesto gli appunti e ho dovuto darle il mio quaderno.

I pronomi diretti e indiretti tonici
Oltre alle forme viste precedentemente dette forme atone, in italiano i pronomi diretti e indiretti hanno una forma tonica:

Si trovano generalmente dopo i verbi.
I pronomi tonici vengono usati per dare un particolare risalto al pronome:
Stefano cerca me, non te.
Puoi dare il mio numero a lei.
Si usano sempre dopo una preposizione:
Vuoi venire a pranzo con noi?
Questo regalo è per voi.
I pronomi tonici sono usati anche in alcune costruzioni:
• dopo come e quanto;
Sei come me!
Non sono bravo quanto te!
• nelle forme esclamative povero me!, beato te!
Ho perso di nuovo l’autobus. Povero me!
Hai già finito i compiti? Beato te!
A volte i pronomi tonici sono seguiti da stesso che rafforza il pronome: es.
Pensi sempre e solo a te stesso!
Attenzione! Le forme toniche dei pronomi indiretti si trovano prima del verbo con i verbi come piacere, sembrare, servire: es. A noi piace camminare, a loro piace correre.
Nota: Io e te, tu e io!
In italiano la forma più corretta è tu e io, con i pronomi soggetto. Nella lingua parlata è però molto comune e ormai utilizzata la costruzione io e te: es. Io e te abbiamo tanto da fare!

Come usare i pronomi diretti e indiretti
Per capire come usare i pronomi diretti e indiretti bisogna considerare il verbo.
In italiano alcuni verbi si usano solo con i pronomi diretti, altri verbi si usano solo con i pronomi indiretti. Ci sono anche verbi che si usano sia con i pronomi diretti sia con i pronomi indiretti.
• I verbi che si usano solo con i pronomi diretti reggono un complemento oggetto e rispondono alle domande Chi?, Che cosa? Sono verbi come aiutare, amare, aspettare, baciare, conoscere, guardare, vedere, ascoltare, sentire.
Aiuti tu Livio con i compiti? (chi aiuti? → Livio)
Certo, lo aiuto volentieri!
Guardi le serie tv? (che cosa guardi? → le serie tv)
Sì, di solito le guardo.
• I verbi che si usano solo con i pronomi indiretti reggono un complemento di termine e sono seguiti dalla preposizione a. Rispondono alla domanda A chi? Sono verbi come telefonare, piacere, credere, rispondere, volere bene seguiti dalla preposizione a:
Telefoni tu a Gabriele? (a chi telefoni? → a Gabriele)
Sì, gli telefono domani.
• I verbi che si possono usare sia con i pronomi diretti sia con i pronomi indiretti rispondono sia alle domande Chi?, Che cosa? sia alla domanda A chi? Sono verbi come scrivere, dare, comprare, regalare, dire. In base alla funzione che si vuole esprimere nella frase, si usa un pronome diretto o un pronome indiretto.
Scriviamo un messaggio a Fabio? → Lo scriviamo a Fabio. (che cosa? → un messaggio)
Emiliano scrive un’e-mail a Lorena. → Le scrive un’email. (a chi? → a Lorena)

I pronomi riflessivi
I pronomi riflessivi indicano che l’azione compiuta dal soggetto ricade sul soggetto stesso. Concordano con il soggetto che compie l’azione.
I pronomi riflessivi sono:

I pronomi riflessivi si usano:
• con alcuni verbi che normalmente hanno un oggetto diretto e che usati con i pronomi riflessivi indicano che l’azione ricade sul soggetto che la compie, come lavarsi, vestirsi, prepararsi, pettinarsi;
Michele si veste sempre in modo elegante.
• con i verbi che indicano un’azione reciproca tra due o più persone, come incontrarsi, salutarsi, sposarsi;
Martino e Rachele si sposano l’anno prossimo!
• con alcuni verbi seguiti da un oggetto diretto per enfatizzare e personalizzare l’azione espressa dal verbo come mangiarsi un panino, bersi un caffè;
Oggi mi mangio un panino!
• con alcuni verbi che nella loro struttura sono sempre accompagnati dai pronomi riflessivi come chiamarsi, arrabbiarsi, commuoversi.
Mi chiamo Caterina.
La posizione dei pronomi riflessivi
Generalmente i pronomi riflessivi si trovano prima del verbo:
• nelle frasi affermative con i tempi semplici come il presente;
Giulio si sveglia sempre stanco.
• nelle frasi negative, seguono non e precedono i verbi.
Non ti arrabbi mai!
Quando c’è un verbo modale seguito da un infinito riflessivo, i pronomi riflessivi possono precedere i verbi o seguire l’infinito (l’infinito perde la vocale finale).
Mi devo svegliare presto. ↔ Devo svegliarmi presto.
Ci dobbiamo preparare per la festa. ↔ Dobbiamo prepararci per la festa.
Si trovano dopo e uniti ai verbi nelle forme dell’imperativo diretto e nei modi indefiniti (infinito, participio, gerundio).
Vergognati!
Arrabbiandoti meno, sarai più sereno.
I pronomi riflessivi con i tempi composti
I verbi riflessivi formano i tempi composti con l’ausiliare essere. I pronomi riflessivi si trovano sempre prima dell'ausiliare essere e il participio passato concorda in genere e numero con il soggetto del verbo:
• Michela si è alzata tardi.
• Antonio si è vestito in fretta.
Con i verbi modali, quando il pronome precede i verbi si usa l’ausiliare essere e il participio passato concorda con il soggetto; quando il pronome si unisce all’infinito riflessivo si usa l’ausiliare avere e il participio passato rimane invariato.
• Mi sono dovuta svegliare presto. ↔ Ho dovuto svegliarmi presto.
• Ci siamo dovuti preparare per la festa. ↔ Abbiamo dovuto prepararci per la festa.

Tabella riassuntiva dei pronomi


I pronomi combinati
I pronomi combinati sono formati dall’unione di un pronome indiretto o di un pronome riflessivo e dei pronomi diretti lo, la, li, le in questo modo:

Per la formazione dei pronomi combinati occorre seguire alcune regole:
• i pronomi diretti seguono sempre i pronomi riflessivi e i pronomi indiretti;
• i pronomi indiretti e riflessivi mi, ti, ci, vi, si cambiano la vocale e diventano me, te, ce, ve, se. I pronomi diretti restano separati;
Mi presti il tuo libro di chimica?
Certo, te lo presto volentieri. (pronome indiretto + pronome diretto)
Gianni si lava le mani. → Se le lava. (pronome riflessivo + pronome diretto)
• i pronomi indiretti di terza persona singolare e plurale formano il pronome combinato solamente dal pronome gli. Diventano un’unica parola aggiungendo una e tra gli e il pronome diretto nelle forme glielo, gliela, glieli, gliele.
Puoi mandare una e-mail a Livio?
Sì, gliela mando subito.
Lasci tu a Veronica i soldi per la spesa?
Sì, glieli lascio io.
• per la forma di cortesia si usano le forme del pronome combinato con gli, al singolare, e le forme dei pronomi combinati con vi, al plurale.
Mi chiama il Dottor Mengalli?
Glielo chiamo subito.
Può inviarci le nostre carte d’imbarco?
Certo, Ve le mando immediatamente.
La posizione dei pronomi combinati
Generalmente i pronomi combinati si trovano prima del verbo:
• nelle frasi affermative con i tempi semplici come il presente;
Ci scrivi il tuo indirizzo?
Sì, ve lo scrivo in chat.
• nelle frasi negative seguono non e precedono i verbi.
Mi lasci il tuo cane, oggi?
No, non te lo lascio.
Quando c’è un verbo seguito da un infinito, i pronomi combinati possono precedere i verbi o seguire l’infinito (l’infinito perde la vocale finale).
Antonella mi vuole regalare la sua collana.
→ Me la vuole regalare. ↔ Vuole regalarmela.
Puoi inviare un messaggio a Renato?
Certo, glielo posso inviare. ↔ Certo, posso inviarglielo.
Si trovano dopo e uniti ai verbi in una sola parola nelle forme dell’imperativo diretto e nei modi indefiniti (infinito, participio, gerundio).
Non conosciamo questa storia. Raccontacela!
Ripetendovelo più volte, capirete.
I pronomi combinati con i tempi composti
Quando i pronomi combinati si trovano con un tempo composto come il passato prossimo:
• il participio passato concorda in genere e numero con il pronome diretto;
Questi fiori te li ha portati Antonella.
Queste scarpe me le ha prestate Carlo.
• lo e la diventano l’ davanti all’ausiliare avere; li e le non prendono l’apostrofo;
Questa maglietta me l’ha regalata Giulio.
• glielo e gliela si comportano come lo e la e diventano gliel’ davanti all’ausiliare avere. Glieli e gliele rimangono invariati.
Hai inviato il messaggio a Marcello?
No, non gliel’ho ancora inviato.
Con i verbi modali e i verbi riflessivi, quando i pronomi precedono i verbi si usa l’ausiliare essere e il participio passato concorda con il pronome diretto; quando il pronome si unisce all’infinito riflessivo si usa l’ausiliare avere e il participio passato rimane invariato.
Avevo le mani sporche e me le sono dovute lavare.
↔ Avevo le mani sporche e ho dovuto lavarmele.

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